Colombia: la mia prima esperienza maker

Nel 2018, mi trovavo a Bogotà e il mio interesse per lo stato dell’arte dell’Interaction Design in Colombia mi portò a partecipare al UX-Day attraverso un Meetup sulla metodologia del Design Sprint (DS), sviluppata da Jake Knapp per Google.

Design sprint a Bogotà

L’approccio di Jake Knapp presenta molti punti in comune con il Design Thinking (DT) e le pratiche “agile” come lo SCRUM, concentrandosi nel risolvere un problema in un lasso di tempo di 5 giorni. Volendo riprendere l’analogia con il cibo usata da Camilo Botero (UX Designer & Researcher) durante il talk per spiegare la differenza fra le due metodologie, citando così l’articolo di Jonathan Courtney, il DT è più come una lezione di cucina e il DS come una ricetta per realizzare gli spaghetti con il ragù alla bolognese (“Lo stato del UX-Design In Bogotà (Colombia)”, 2018).

Todos somos makers!

Durante questo periodo avevo iniziato anche a visitare alcuni makerspace di Bogotà come il “4P Taller y Producción de diseño” entrando così in contatto con il movimento maker, che aveva preso avvio con la prima Maker Faire tenutasi a Bogotà il 16-17 maggio 2014, riuscendo ad attirare oltre 10.000 partecipanti, tra cui maker, studenti, imprenditori e curiosi. Questo evento è stato un successo e ha contribuito a diffondere la cultura maker in Colombia con la nascita di numerosi makerspace, fablab e altre iniziative come BogohackMakers Colombia, Un Cuarto Tech. 

Da Bogotà a Medellìn

Grazie a queste iniziative, ho conosciuto Ana María Muñoz che durante il suo periodo di studi a San Francisco (California), dove frequentava il Master in Digital Marketing, si appassionò di tecnologia durante una visita alla Maker Faire di San Mateo.
Una volta completato il master e tornata in Colombia, Ana ha preso una decisione coraggiosa aprendo nel 2015 “Un Cuarto Tech” a Bogotà. Questo makerspace è stato concepito come un luogo dove i bambini potessero sviluppare competenze in discipline fondamentali come la scienza, la tecnologia, l’ingegneria, l’arte e la matematica (STEAM) tramite l’utilizzo di strumenti come stampanti 3D, robotica ed elettronica.

Mentre ero a Bogotà Ana mi incoraggiò a trasferimi a Medellìn e partecipare alla neonata esperienza del makerspace di Gora. Questo incontro avrebbe segnato l’inizio della mia esperienza come IoT Tech Leader per il progetto “Smart Cities” di Intel e Bosh (“Medellin, Intel & Bosh per l’innovazione urbana”, 2018) , offrendomi l’opportunità di conoscere nuove realtà come Un/Loquer (“Un/Loquer: hackerspace a Medelli”, 2018) e di condividere conoscenze.

Sitografia

[0] Julián Guerrero, Cuatro espacios que irrumpen en la dinámica cultura ‘maker’ de Bogotá, Cartelurbano, 3/03/2018
[1] Ana María Muñoz, Todos somos Makers, Un cuarto Tech, 12/12/2018