OnlyFans: Esperienza utente intima

OnlyFans esiste dal 2016 e per lungo tempo è stata una piattaforma per sex workers, ma nel tempo è diventato un canale per creators di tutti i tipi: influencers, celebrities, scrittrici, giornaliste, personal trainers, make-up artists, chefs. In internet possiamo trovare facilmente porno gratuito, per questo pagare il tuo vicino di casa perché si spogli sembrerebbe poco sensato, ma perché sta diventando un’abitudine per sempre più persone?

Come funziona?

OnlyFans non ha un’app mobile nativa perché l’App Store di Apple e quello di Google non consentono di pubblicare contenuti per adulti, ma un sito web che garantisce agli utenti di utilizzarne il servizio da qualsiasi dispositivo. Come interaction designer la prima cosa che colpisce è che OnlyFans non ha messo in primo piano il design, come fa per esempio Tinder utilizzando il design pattern delle cards, non usa strumenti per coinvolgere gli utenti come fa Tinder con le Vibes.

OnlyFans si basa su un meccanismo davvero semplice: si paga per seguire una persona e visualizzarne i contenuti, la subscription  mensile può oscillare dai 5 a 50 dollari, e l’80% dei profitti rimane al content creator. Al contrario di altri social OF offre la possibilità di creare contenuti esclusivi da sbloccare come foto e video in intimo, in topless o nude.
Assieme ai guadagni in pay-per-view (PPV), i content creators possono anche ricevere tips (mance) dai propri followers attraverso i messaggi nella chat o i post nel feed.

Riprova sociale

La schermata del profilo di un performer mostra una serie di informazioni che stimolano l’utente a sottoscrivere un abbonamento a pagamento come il numero degli utenti registrati, delle foto e video pubblicati ed il numero dei likes ricevuti.

Infine in base a queste  informazioni decidiamo che cosa fare,  poiché se molte persone stanno facendo qualcosa, è più probabile che la facciamo anche noi. E’ un meccanismo mentale, definito dallo psicologo sociale Robert Cialdini di riprova sociale (social proof),  secondo il quale “noi usiamo le azioni degli altri per decidere quale sia il comportamento giusto anche da parte nostra, specialmente quando questi altri ci appaiono simili a noi” (“Le Armi della Persuasione”, 1984).
Motivo per cui, ad esempio, associamo in automatico ad un ristorante affollato una migliore qualità di cibo.

Esperienza utente intima

I content creators pubblicano di solito foto, video che non si possono trovare su altre piattaforme, fornendo all’utente un’esperienza di unicità e privacy e producendo un desiderio maggiore nell’utente di cercare di ottenere ciò che è scarso.
Questo bias cognitivo prende il nome di effetto scarsità e venne studiato per la prima volta negli anni 80 dallo psicologo Robert Cialdini nell’ambito dei suoi studi sull’influenza sociale (“Le Armi della Persuasione”, 1984).

Permettendo agli utenti di messaggiare in chat con i propri performers viene rinforzata l’esperienza di intimità come dichiarato al New York Times dal pornoattore Matthew Camp:

Tumblr era pieno delle esperienze sessuali più estreme che si potessero vedere, e penso che molte persone non fossero eccitate da certe cose. Non è ciò che cercano. Vogliono esperienze più intime, una ‘boyfriend experience’. Vogliono fantasticare su qualcuno con cui vogliono far sesso e non sentirsi disgustati da ciò.

Femministe come Julie Bindel  sottolineano che creando un’illusione di intimità tra performer e utente, possa portare quest’ultimo a fare richieste che possono diventare stalking fuori dalla piattaforma e il rifiuto di una richiesta come l’inizio di un caso di revenge porn.

Sitografia

[1] Jacob Bernstein, How OnlyFans Changed Sex Work Forever, New York Time, 2019
[2] Matilda Boseley, ‘Everyone and their mum is on it’: OnlyFans booms in popularity during the pandemic, The Guardian, 2020
[3] Lydia Caradonna, Bella Thorne, we sex workers need more than your OnlyFans apology – we need your allyship and action, Indipendent, 2020
[4] Ellie Harrison, Cardi B launches OnlyFans account for ‘behind the scenes content’ and ‘glimpses into personal life’, Indipendent, 2020
[5] Jon Blistein, Bella Thorne Apologizes to Sex Workers After OnlyFans Uproar, Rolling stones, 2020
[6] Julie Bindel ,There’s nothing ‘empowering’ about the sex work on OnlyFans, The Spectator, 2020

Photo Credits: Photo by Taras Chernus on Unsplash