
Il volto di Watson
Sommario Durante il primo anno di sviluppo di Watson, come ci racconta il giornalista Stephen Baker, in pochi in IBM si erano preoccupati della sua presenza fisica sul palco. Si sapeva solo che Watson non avrebbe potuto comunicare con il mondo esterno e avrebbe ricevuto gli indizi solo in formato testuale nel momento esatto in cui venivano scoperti sul tabellone. Quanto spazio avrebbe occupato Watson sul palco? Che cosa avrebbero visto i telespettatori? Quale sarebbe stata la voce di Watson? I dirigenti di Jeopardy e il team di IBM decisero così che Watson non poteva avere solo una voce, ma doveva anche avere un volto. Il volto di Watson
In letteratura gli esseri artificiali sono sempre stati dotati di coscienza e di corpi: Frankenstein di Mary Shelley, i robot di Karel Capek e quelli di Isaac Asimov. Quando si trattò di progettare l'avatar e la voce di Watson, IBM e l'agenzia di marketing Ogilvy temevano che milioni di telespettatori potessero trovarlo inquietante se fosse sembrato come una persona reale. Da un lato siamo felici che le macchine ci assomiglino perché è più facile interagirvi, ma dall’altra parte, proviamo il timore di essere sostituiti nella maggior parte dei lavori di oggi. Smarter PlanetDue giorni dopo l'elezione di Barack Obama alla presidenza, il 6 novembre 2008, il presidente della IBM, Samuel J. Palmisano, comparve davanti al Council on Foreign Relations (CFR) di New York per svelare l'iniziativa Smarter Planet con l'intento di creare "un'instruttura intelligente capace di connettere online quartieri, città, regioni e continenti, in quella che gli osservatori del settore definiscono una rete neurale globale" (Jeremy Rifkin).
Davis iniziò a creare le prime animazioni dell'avatar con Adobe Flash, ma c'erano ancora molte decisioni da prendere: quali dati visualizzare e come? Data visualization
Nel febbraio del 2010 Miles Gilbert, l'art director di Olgivy, iniziò a mostrare in video i primi prototipi a David Ferrucci che ne rimase colpito, suggerendo però alcune modifiche. Cambiamenti di statoIl team Ogilvy iniziò ad analizzare la struttura di ogni episodio di Jeopardy! alla ricerca dei possibili stati in cui si sarebbe potuto trovare l'avatar di Watson. Ad esempio la presentazione dei concorrenti, il presentatore che chiacchiera davanti alle telecamere, la lettura degli indizi, la scoperta di un Daily Double, etc. Lavorando nel suo studio di Long Island, Joshua Davis iniziò a rappresentare visivamente i 27 stati che Ogilvy aveva rintracciato. Quando Watson è sicuro di un ipotesi, le particelle sciamano verso la cima del globo (immagine a sinistra) invece quando non lo è, scorrono verso il basso. Sitografia[1] How did supercomputer Watson beat Jeopardy champion Ken Jennings? Experts discuss Bibliografia
Videografia[1] Supercomputer: Watson(IBM computing system) - Documentary |