
Voice UX Design: Boh è il mio nuovo super potere!
Dare una definizione univoca di interiezione è piuttosto difficile e quindi l'unico modo per cercare di definirla è considerare tutte le sue caratteristiche.
Dal punto di vista morfologico possiamo suddividere le interiezioni in proprie (dette anche univoche) e improprie (o plurivoche).
1.1 - Interiezioni proprie
Le interiezioni proprie (o univoche) sono voci prive di significato lessicale e il loro significato è sempre riconducibile a quello di una frase intera.
1.2 - Interiezoni improprie
Le interiezioni improprie sono quindi parole che sono usate come interiezioni senza che questa sia la loro funzione primaria, ed in questo caso parliamo di "interiezioni secondarie". Le interiezioni secondarie, a differenza di quelle primarie, sono parti del discorso e le espressioni che possiamo utilizzare sono pressoché infinite. Possiamo rintracciarne alcune funzioni come l'indurre il destinatario del messaggio ad adottare un determinato comportamento (funzione conativa o persuasiva) in espressioni come: coraggio! peccato! bravo! guarda! davvero? Un'altra funzione è controllare il canale attraverso cui si stabilisce la comunicazione (funzione fàtica) con espressioni come: pronto?desidera? a - Un ordine
b - Un'esortazione
c - Una confermaPer dire “Sono d’accordo!“ basta dire “Certo!“. d - Un apprezzamento
e - Un biasimo
f - Funzione FàticaIl linguista russo Roman Jakobson (1896-1982), riprendendo la teoria dell'informazione di Claude Shannon (1916-2001) e Warren Weaver (1894-1978), elaborò la teoria sulle funzioni del linguaggio. Per Shannon la comunicazione è un processo composto da un'emittente ed un ricevente e da un messaggio che viene scambiato. Siccome il messaggio deve passare attraverso un canale (supporto fisico) e questo può essere affetto da rumore è necessaria una codifica di sorgente, ovvero una trasformazione del contenuto in una forma tale da renderlo più immune possibile al rumore.
Gli attacchi di conversazione, in particolare quelli con cui si dà inizio ad una telefonata
La funzione fatica è orientata quindi al verificare il funzionamento del canale e a prevenire una situazione di silenzio, che il parlante avvertirebbe come anomala. 2.0 - Pragmatico e semanticoLe interiezioni proprie e improprie possono essere classificate dal punto di vista pragmatico e da quello semantico. Dal punto di vista pragmatico, esistono quattro classi di interiezioni, classificate secondo il loro valore illocutivo ("Come fare cose con le parole").
Invece dal punto di vista semantico si distinguono le interiezioni che riguardano lo stato delle conoscenze del parlante (ah) o il suo stato di benessere psico-fisico (ahia, ahi). Interiezioni che informano sulla riuscita di uno scopo (evviva, hurrà), richieste di conferma (no?, vero?). a - EspositiveLa maggior parte delle interiezioni usate nella lingua italiana sono espositive, cioè che informano l’interlocutore sullo stato mentale di chi parla, l'azione o l'attitudine o la reazione a una situazione. Stato delle conoscenzeVolessimo comunicare uno stato di sorpresa useremo: ah, ih,oh, öh, ölla,tòh,uh.
Il significato di un'interiezione può variare in base al contesto: ad esempio ah! può esprimere stupore, disapprovazione, dolore oppure può essere impiegata per richiedere una conferma o un ordine. Volessimo comunicare di aver compreso invece di dire “Ho capito“ o “Non lo sapevo“ è sufficiente dire Ah.
Se volessimo trasmettere negazione e incredulità potremmo impiegare come no e macché che ci informa che il parlante assume una certa cosa come non vera.
Stato psicofisicoPer comunicare uno stato emotivo di noia e fastidio possiamo impiegare "uff", "uffa, "uh" che ci informa che il parlante è stanco e annoiato.
Le varianti grafiche tra un’interiezione e l’altra dipendono da ragioni espressive come nel caso di uff che a teatro può guadagnare un ulteriore f per intensificare l’idea di fastidio. Luigi Pirandello (1867-1936) nelle sue opere teatrali usava spesso le interiezioni per plasmare melodicamente l’intonazione dei dialoghi a teatro.
Un oh con Carlo Collodi (1826-1890), il padre di Pinocchio, può diventare un ohhh molto meravigliato.
Invece per uno stato di esultanza: evviva, hurrà, iuhù
Fino ad adesso quasi tutte le interiezioni sono nazionali tranne urrah o hurrà che sono gridi guerreschi di origine russa giunti a noi attraverso il francese e l’inglese. b - Esercitive di domandaLe esercitive di domanda si possono suddividere in richieste di conferma, di dire o ripetere e di spiegazione e di azione (riguardanti il contenuto, la forza illocutiva o l’aspetto). Per una richiesta di spiegazione possiamo utilizzare beh? per avere spiegazioni sul perché si è detto o fatto qualcosa.
c - Esercitive richiestive di azionePer richiamare l'attenzione possiamo utilizzare interiezioni come ehi, ehilà, ohè, ohilà, ahò
Spesso utilizziamo ehi seguito dal nome dell’interpellato:
Oggi l'utilizziamo anche una forma di protesta diretta a qualcuno:
La grafia "hey" è invece dovuta al modello inglese. Esiste un'altra variante "hei", in cui si mescolano grafia inglese e italiana, ma personalmente la eviterei. d - ComportativeLa quarta tipologia è costituita dalle interiezioni comportative, e vi rientrano i saluti, le formule augurali e di cortesia, invocazioni e imprecazioni.
3.0 - Boh è il mio nuovo super potereUtilizzando i tag SSML possiamo rendere la sintesi vocale text-to-speech (TTS) più naturale dando la corretta intonazione alle interiezioni, migliorando così la user experience (UX) della conversazione. MJ: Boh!
Bibliografia[xyz-ips snippet="boh-il-mio-nuovo-super-potere"]Sitografia[1] Speechcon Reference (Interjections): Italian (IT) |