Barcellona, cosa visitare? Ateneus de Fabricació de Gràcia

Barcellona, cosa visitare? Ateneus de Fabricació de Gràcia

La visita allo spazio del polo di Gràcia è stata condotta durante la sua inaugurazione e open day, in cui uno dei suoi membri Victor Vidal, gentilmente ha accettato di concederci un tour guidato.

Il design all’Ateneu

Non parliamo di designer… parliamo più di Makers
- Vidal

L’Ateneu de Fabricació Digital de Gràcia è un crocevia tra design, educazione e innovazione sociale. Nato in una ex nave industriale del 1910, oggi ospita macchinari come stampanti 3D, tagli laser e bordatrici digitali, affiancati da strumenti tradizionali. Con i suoi 385 metri quadri divisi in quattro aree, promuove progetti che spaziano dal tessile ai biomateriali, collaborando con artigiani, università ed enti locali.

Un aspetto che mi ha colpito durante la visita allo spazio di Gràcia è l'idea di design che vi si respira. Qui la disciplina non è vista come un blocco unico, ma come un insieme di sfaccettature ben distinte: da una parte ci sono “quelli che si sporcano le mani”, i designer industriali legati al fare e alla materia; dall’altra chi si muove in una dimensione più fatta di idee. Questa distinzione consente di apprezzare la varietà e la qualità dei contributi che i collaboratori dell’Ateneu apportano agli spazi.

Makerspace e approccio Reggio 🌱

Questa filosofia è molto simile all’approccio educativo Reggio Emilia, nato nel 1968 grazie al pedagogista Loris Malaguzzi (1920-1994), che promuove un curriculum costruttivista, centrato sul bambino, la comunità e l’ambiente — considerato "il terzo insegnante".

Nel modello Reggio, i bambini esprimono le proprie idee attraverso le “cento lingue”, ovvero molteplici modalità espressive e creative: pittura, movimento, modellazione, drammatizzazione.

L’educatore agisce da co‑ricercatore, suscitando l’interesse attraverso provocazioni aperte che guidano progetti liberi e collaborativi.

Image Credits: Reggio Children

Ho trovato molte affinità tra l'approccio del Ateneus de Fabricació de Gràcia e quello di Reggio Emilia🌱 .

Nei makerspace ispirati a questo modello, gli strumenti per la costruzione aperta sono sempre proporzionati all’utente e diventano parte di un ambiente che valorizza l’originalità e la comunità. In entrambi i casi emerge una pedagogia costruttivista, dove il processo creativo è centrale, viene documentato, condiviso e continuamente riflettuto.

Nel contesto dell’Ateneu de Gràcia, questo intreccio pedagógico si concretizza in pratiche quotidiane: il “provare ed errare” 🔄 non è un ostacolo, ma una tappa fondamentale per crescere e inventare.

Il processo creativo diventa un invito a pensare fuori dagli schemi 🎨, consentendo a errori imprevisti e contaminazioni esterne — anche da chi non appartiene al mondo della fabbricazione digitale — di arricchire il percorso, aprendo la strada a soluzioni inaspettate 🚀.

Questa fusione tra cultura maker 🤖e principi Reggio🌈 rende l’esperienza di Gràcia non solo uno spazio tecnico, ma un laboratorio educativo, inclusivo e creativo, dove il fare e il pensare si incontrano, e ogni progetto nasce da confronto, sperimentazione e umiltà di apprendere insieme.