Diario di un Eternauta digitale: 13 anni su WordPress, e perché ho scelto Ghost per liberarmi

Diario di un Eternauta digitale: 13 anni su WordPress, e perché ho scelto Ghost per liberarmi

Nell'Eternauta, il capolavoro del fumettista argentino Héctor Germán Oesterheld (1918-1978), una misteriosa "neve fosforescente" trasforma radicalmente Buenos Aires, costringendo i protagonisti ad adattarsi a un mondo completamente cambiato. Mi sono sentito un po' come Juan Salvo, il protagonista, quando dopo 13 anni di confortevole routine con WordPress, ho deciso di affrontare la mia personale "neve digitale" migrando a Ghost. Come Juan Salvo, ho dovuto abbandonare le certezze del passato per sopravvivere in un nuovo ambiente.

Riscoprire la passione per la scrittura

Perché non scrivo più come una volta? Come nell’Eternauta, dove i sopravvissuti devono scegliere cosa portare con sé e cosa abbandonare per continuare a vivere, anch’io mi sono trovato davanti a una scelta: cosa era davvero essenziale per il mio blog, e cosa si era trasformato in un peso.

WordPress è indiscutibilmente il sistema di gestione dei contenuti più diffuso al mondo, alimentando oltre il 43% dei siti web su internet. È una piattaforma estremamente versatile, capace di realizzare praticamente qualsiasi cosa: da un semplice blog a un complesso negozio e-commerce.

Ma è proprio questa versatilità a essermi andata stretta. Con il tempo, l’enorme ecosistema di plugin, temi e opzioni ha iniziato a soffocare la mia creatività invece di alimentarla. Scrivevo sempre meno.
Ogni volta che aprivo l’editor Gutenberg, l’entusiasmo iniziale si dissolveva tra mille pannelli, blocchi, aggiornamenti e distrazioni. Le idee si disperdevano prima ancora di diventare parole.

Never stop writing

Ghost è nato con una filosofia diametralmente opposta: essere una piattaforma dedicata esclusivamente alla scrittura. A differenza di WordPress, che cerca di essere tutto per tutti, Ghost si concentra sull'esperienza di blogging pura. Ciò che apprezzo enormemente dopo il passaggio è l'interfaccia pulita e minimalista, priva di distrazioni superflue. Finalmente posso concentrarmi sull'unica cosa che conta: scrivere.

Ghost è dotato di un potente editor visuale con opzioni di formattazione.

Liberarsi dal peso della manutenzione continua

Una delle sorprese più gratificanti dopo la migrazione è stata scoprire la velocità "out of the box" di Ghost. Con WordPress, dovevo installare e configurare continuamente plugin per l'ottimizzazione delle prestazioni, creando complessità e potenziali conflitti.

Ghost elimina questa necessità alla radice. L'ottimizzazione delle immagini è integrata nel sistema, riducendo automaticamente le dimensioni dei file senza interventi manuali. L'architettura basata su Node.js offre prestazioni nettamente superiori rispetto al PHP di WordPress, con tempi di risposta immediati.

La differenza è sostanziale: non serve dedicare così tanto tempo alla manutenzione. Ghost funziona semplicemente come dovrebbe: veloce e affidabile fin dall'inizio, permettendo ai contenuti di emergere senza ostacoli tecnici.

La migrazione: un percorso gestibile ma non privo di ostacoli

Il processo di migrazione da WordPress a Ghost non è stato completamente indolore. Ho iniziato utilizzando il plugin "Export to Ghost" che ha mostrato alcuni limiti, per poi passare alla funzione di importazione nativa di Ghost, incontrando comunque alcune complicazioni.

La gestione delle immagini ha rappresentato la sfida principale, richiedendo un caricamento manuale via FTP nella droplet di Digital Ocean per garantire che tutti i contenuti visivi fossero correttamente trasferiti nella nuova piattaforma. Parallelamente, i link interni hanno richiesto un'attenta revisione e l'implementazione di redirect appropriati per mantenere l'integrità della navigazione e prevenire errori 404. Nonostante queste difficoltà tecniche, il processo di migrazione si è rivelato complessivamente gestibile con un minimo di preparazione e competenze tecniche.

Una scelta consapevole per ritrovare la creatività

Passare da WordPress a Ghost è stata una scelta dettata principalmente dalla ricerca di semplicità, velocità, un'esperienza di scrittura migliorata e funzionalità native pensate specificamente per la pubblicazione.

Mi sentivo sopraffatto dalla complessità e dalla manutenzione costante di WordPress, e desideravo una piattaforma più moderna e sicura per il mio blog. Ghost si è rivelata l'alternativa ideale: mirata, potente e orientata a chi vuole "solo scrivere" e costruire un pubblico, senza dover gestire un ecosistema di plugin e configurazioni complesse.

Dopo 13 anni con WordPress, posso dire che il passaggio a Ghost è stata una delle migliori decisioni per il mio blog. La transizione ha richiesto impegno, ma i benefici in termini di velocità, semplicità e focus sulla creazione di contenuti hanno ampiamente ripagato lo sforzo iniziale.